Alcune persone si fanno un tatuaggio, un’opera d’arte che valorizza o rivela qualcosa di loro, qualcosa che amano.
Altre persone, come me, sono invece marchiate da qualcosa: azioni o parole.
“Nessuno ti amerà mai, Rowan, non vali niente!” Sono state queste le parole che hanno creato la macchia, la cicatrice, il marchio sulla mia anima. Mi furono sussurrate dalla donna che, più di tutti, avrebbe dovuto amarmi. Ma nel momento più buio della mia vita, nel quale mi sono ritrovata sola e abbandonata, un uomo mi ha dimostrato che lei si sbagliava.
Quando avevo disperatamente bisogno di qualcuno, il lottatore di MMA, Jackson Stone, è entrato di prepotenza nella mia vita. Non era lui la persona che avrebbe dovuto essere lì, ma era esattamente la persona di cui avevo bisogno. Credeva che solo gli sciocchi vivessero nel passato e mi ha mostrato come una vera relazione sia piena di sogni, di fede, di fiducia e di passione. Mi ha insegnato che vale la pena lottare per l’amore, anche quando è inaspettato e va oltre la collisione fra cuori e anime. Mi ha dimostrato che l’uomo “sbagliato”, al momento giusto, può guarire tutto.
Jennifer
Miller torna in Italia con "Invidia", il primo volume della "Deadly
sins series", edita dalla Hope edizioni.
Oggi vi
parlo di un romanzo in cui le sfumature romantiche si accentuano e sconfinano
nel rosso della passione, nel quale fanno da sfondo le note frizzanti tipiche
di uno sport romance.
Lo stile
con cui l'autrice narra gli eventi è
delicato e a tratti vivace, e produce nel lettore una sensazione di piacevole
coinvolgimento nelle tematiche che vengono affrontate dai protagonisti del
romanzo.
E' una
lettura che definirei corposa ed intensa, e sotto alcuni aspetti sorprendente.
Sì, la Miller è riuscita a far emergere in pieno la caratterizzazione
psicologica dei suoi personaggi, che diviene il nucleo centrale su cui si dipana l'intero
intreccio della storia.
Qui si
ravvede la bravura della scrittrice che non si risparmia nell'affrontare le
fragilità, i condizionamenti sociali e le paure che caratterizzano le dinamiche
relazionali.
Difatti noi lettori accompagneremo, capitolo dopo
capitolo, la protagonista, Rowan, in un
percorso verso il cambiamento di quel "copione" che ha avvelenato la sua infanzia e adolescenza,
mi riferisco a quell'insieme di comportamenti, vessazioni e cattiverie che sua
madre ha riversato senza filtri su di lei, a quella ossessione di instillarle
il dubbio di essere una persona immeritevole di amore. Tutto questo non è svanito con il tempo, ma è rimasto inciso così tanto in profondità
dell'animo di Rowan, da riemergere improvvisamente, a volte dietro
l'atteggiamento di diffidenza nell'altro. Eppure, nell'attimo più buio della
vita della protagonista, è una mano sconosciuta a rassicurarla, quella di Jax,
famoso lottatore di MMA, con cui si instaura una immediata sintonia.
Lui
è un uomo che dallo sport ha tratto i
migliori insegnamenti, un certo equilibrio
interiore e una consapevolezza sui limiti delle persone che lo rendono agli
occhi di tutti un punto di riferimento. Nonostante un rapporto malsano con il
padre, Jax è riuscito a comprendere che le persone tenderanno sempre a provocare,
ferire, fin quando non toglieremo loro quel potere, ignorando gli attacchi e allontanandole
da noi.
Vi
innamorerete di lui, della sua generosità, del suo carisma.
"Mi scopro a dirle cose che non ho mai detto a nessuno, a desiderarla in un modo in cui non ho mai voluto nessuna, e il pensiero di poterla perdere non è un'opzione. Non voglio lasciarla andare mai più via"
E' tangibile il suo bisogno
di essere presente nella vita di quella ragazza che mostra coraggio
nell'affrontare da sola gli eventi imprevisti della vita. Jax si sente una persona completa solo accanto
a lei. E lo fa percepire nei piccoli gesti, mostrando in essi la veridicità dei suoi sentimenti. Con il suo
essere semplicemente se stesso, con pregi e difetti, riesce ad infondere la
fiducia in Rowan, che troverà finalmente il coraggio e la consapevolezza di mettere
a tacere definitivamente quelle parole dolorose che per anni hanno definito in maniera
distorta la percezione di se stessa e degli altri.
La
Miller ci regala un romanzo nel cui titolo esprime già l'essenza stessa di
esso, l'INVIDIA, un sentimento che rode l'animo di chi lo nutre, influenzando l'esistenza
anche di chi vive insieme a tali persone.
In
queste pagine poi si ridà significato al concetto di famiglia, intesa come
l'insieme di persone che si amano, a prescindere dai ruoli, sia essa composta da fratello, amici e
fidanzato piuttosto che da due genitori che non sono in grado di instaurare
rapporti sani.
Consiglio
questo romanzo a chi vuole vivere una
lettura emozionante, in cui l'amore riesce ad abbattere le difese e le
diffidenze di chi ha già sofferto troppe volte; la lettura sarà apprezzata dalle inguaribili romantiche che
credono davvero nella possibilità di incontrare la persona giusta nel momento
giusto.
Laura
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