TITOLO: Figli delle stelle
AUTORE: Emily Pigozzi
EDITORE: Self publishing
GENERE: Erotico romance
contemporaneo
NUMERO PAGINE: 260
DISPONIBILE IN: ebook e
cartaceo
AMBIENTAZIONE: Italia - Europa
POV: alternati
DATA DI USCITA: 15 Gennaio 2019
«Non dirmi che non ti va di giocare.»
«No. Non così. Io…»
Giò fa per divincolarsi. È spaventata, lo vedo dal
tremore leggero delle labbra, dal tono della sua voce. E una parte di me grida,
vorrebbe sapere che cosa la spaventa tanto, perché ha così paura. Ma un’altra, l’altra
parte, impazzisce dal desiderio nel vederla così vulnerabile.
Potrebbe essere chiunque, ma adesso siamo insieme,
lontani dal mondo.
E lei è in mio potere. Completamente mia.
Rafael Venturi vive per correre. La velocità è nel suo dna, scritta
nelle stelle fin dalla sua nascita. Figlio di un campione del mondo di Formula
uno prematuramente scomparso, per lui la vita è una gara, una sfida con i suoi
demoni e l’impulso continuo a scattare a trecento all’ora senza voltarsi
indietro, fino al traguardo. Finché un brutto incidente in pista lo costringe a
rallentare e a mettersi in discussione. E una notte, in fuga, salva un
ragazzino che fa l’autostop da un’aggressione. Solo che non si tratta di un
ragazzino, ma di una misteriosa ragazza dall’aspetto di elfo e dal piccolo
corpo nervoso e sensuale.
Gioia, detta Giò perché come gli confessa con ironia la gioia non la
riguarda, e Rafael si avventureranno in un esaltante viaggio on the road alla
scoperta delle loro paure, senza regole se non quella di un’attrazione
impossibile da dominare.
Ma chi è davvero Giò? Da cosa sta scappando?
E la passione sarà la chiave giusta per vincere davvero?
Ogni viaggio nasconde un segreto. Una vittoria. Un amore da
conquistare.
Emily Pigozzi scrive da sempre. Parla troppo e legge altrettanto, adora i dolci e la quiete della notte. Per diversi anni ha lavorato come attrice, prendendo parte a cortometraggi e film e partecipando a tournée che hanno toccato i maggiori teatri d’Italia.
Vive a Mantova con il marito e due figli piccoli, un maschio e una femmina.
Ha esordito nel rosa con “L’angelo del risveglio” (Delos digital) a cui è seguito “Il posto del mio cuore”, un rosa di formazione, uscito a fine 2015 per la 0111 edizioni.
Nel 2016 ha invece pubblicato “Aspettami davanti al mare” e “Danza per me”, entrambi per la collana Youfeel di Rizzoli. Nel 2017 escono “Un piccolo infinito addio” e “Il mio vento di primavera”, quest’ultimo edito da Emma Books. Nel 2018 il suo romantic suspense “Magnifico assedio” è stato per diverse settimane ai primi posti della classifica bestseller di Amazon. Nel 2018 è uscito “Una canzone per te”, per Harper Collins Elit.
La notte è
un lungo confine nero. Temporali vanno e vengono, ma io non ho paura. Non qui,
tra le braccia di Rafael che mi accolgono. Non so quante volte facciamo
l’amore. Lui regala un ritmo al nostro piacere entrando e uscendo da me, mentre
io lo accolgo ogni volta senza riuscire a smettere. Mi scopa con forza e con
dolcezza, come se non esistesse altro al mondo, concentrandosi sul mio
godimento, e poi ancora con foga, scuotendo la testa, con affondi violenti e
rapidi, come se dovesse dissetarsi.
E poi stiamo
nel dormiveglia, senza smettere un attimo di toccarci, i corpi sudati e carichi
di umori che aderiscono l’uno all’altro. Non sentiamo la fame né la sete, solo
l’immane desiderio di appartenerci. Un tocco per il nostro desiderio, un tocco
per il mio cuore affamato. Uno dopo l’altro, ancora una volta, senza sosta.
«In ogni
posto dove ci fermiamo ci diamo dentro. Comincio a pensare che facciamo delle
soste solo per questo» mormora al mio orecchio, succhiandomi il lobo, in un
momento di veglia.
«Se continuiamo
così, tra poco ci cacceranno. Siamo un po’ troppo rumorosi, mi sa.»
«Considerato
che è notte fonda, che fuori diluvia e che non sappiamo nemmeno dove siamo, non
sarebbe una gran mossa» ridacchia baciandomi piano, la voce roca e rilassata,
già mezzo addormentato.
«Rafael»
dico di colpo, il tono tremante e pieno di tutti i dubbi che mi attanagliano il
cuore. Perché sto bene. Troppo bene. E io non posso stare così bene, è assurdo.
Oppure no?
«Dimmi.»
«Cosa
succede quando vedi solo la tempesta, e sembra tutto nero?»
«Si aspetta
che passi, credo.»
«A… a che
punto è la pioggia?»
«Forse ha
smesso. C’è silenzio, adesso» mi risponde lui, scivolando nel sonno.
A che punto è la pioggia, Rafael. A che punto è il
temporale.
Quello che infuria sulle nostre teste, e quello dentro
di me.
Violento, frustante. Freddo come il ghiaccio.
È finito l’orrendo frastuono che ho nella testa?
Quel rumore che non vuole andarsene?
Grazie mille ragazze!
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