Cari lettori,
buon mercoledì!
Da oggi " Lo scaffale incantato" vi farà compagnia con la rubrica: "Pensieri tra le righe".
Per noi questi rappresentano momenti di riflessione su alcuni temi, che suscitano la nostra curiosità e speriamo anche la vostra.
Buona lettura!
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Non si giudica un libro dalla copertina o una persona dall'aspetto. Bisogna giudicare le azioni" dal film - Megamind -
E' vero, non bisogna giudicare un libro dalla copertina o dal titolo, ma purtroppo è ciò che accade.
La copertina, infatti, deve immediatamente risaltare agli occhi, farsi notare e, insieme al titolo, racchiudere in sé il contenuto del libro, ciò che l'autore vuole comunicare.
Quando ci si affida ad una casa editrice, non spetta all'autore scegliere la copertina, ma al grafico. A tale figura è affidato un compito arduo, cogliere e tramutare l'essenza del romanzo in una singola immagine. Ovviamente il suo lavoro sarà visionato e approvato da tutte le figure professionali che compongono la gerarchia interna della ce.
Nessuno è infallibile, anche le grandi e più note case editrici possono incappare in qualche errore di valutazione perché, parliamoci chiaro, se un libro viene pubblicato ad esempio dalla Mondadori o dalla Giunti Editore, sappiamo già che dietro quel libro ci sarà un autore noto o un talentuoso emergente, sul quale una casa editrice di un certo calibro ha voluto scommettere e non a caso. Seppur la copertina non entusiasmi, o il titolo generi perplessità, la notorietà dell'autore o della casa editrice stessa tenderà a creare aspettative tali da conquistare ugualmente l'attenzione e, indurre il lettore all'acquisto. Ma quando si tratta di una pubblicazione in self le cose cambiano e non poco: sarà l'autore stesso, infatti, a scegliere tutto ciò che concerne il suo libro, con gusto personale che può far perdere l'oggettività - a me piace, ok.-
Ma c'è da chiedersi:"Attirerà i lettori invogliandoli ad acquistare il libro?"
In questi casi ci si può ugualmente affidare ad esperti grafici, che tenderanno ad assecondare le richieste del committente.Gli autori self sanno che non possono permettersi nessun errore. Sono tantissimi, infatti, i libri sulle piattaforme online! Incorrere nel rischio di perdere il proprio romanzo in un "mare magnum", considerando che i mezzi con cui poter promuovere la propria pubblicazione sono minori rispetto alle ce, è alto. Per questo la copertina ricopre un ruolo davvero fondamentale: deve riuscire ad affascinare e catturare il lettore, attirandone rapidamente l'attenzione. Suscitare la curiosità, tramite uno dei sensi più immediati: la vista. Al di là dei modelli scelti, risultano fondamentali i colori, che si agganciano molto agli stati d'animo che trasmetterà quel determinato romanzo, con cui il lettore potrà sentirsi affine in quel momento. Sarà questa ad invogliare il lettore a soffermarsi proprio su un romanzo rispetto ad un altro, mentre dal proprio dispositivo (Kindle, Kobo,ecc) vagherà alla ricerca di un buon libro da leggere. Dopo essere stato attirato dalla copertina, il lettore volgerà subito lo sguardo al titolo che ha il difficile compito di incuriosire, anticipare l'argomento, ma non troppo, un po' come una parola chiave, perché in effetti è questo che deve essere. Non capita di rado, infatti, che la stessa frase o parola che costituisce il titolo venga poi ritrovata all'interno del testo come termine clou del romanzo. Su questa spinta sensoriale e/o emotiva, scoprirà magari una trama avvincente, intrigrante, oppure un genere nuovo che mai avrebbe pensato di acquistare!
Resta il fatto che "l'abito non fa il monaco" e noi ce ne teniamo ben lontane dal negarlo, ma l'occhio vuole sempre la sua parte e di prove potremmo portarvene centinaia.
E voi, siate sinceri, avete mai giudicato un libro dalla copertina per poi pentirvi subito della prima impressione?
Parlateci delle vostre esperienze al riguardo e quali sono stati i libri che avete amato nonostante una copertina orribile e viceversa!
Alla prossima!
