Titolo: Take a sad song
Autore: Christina Mikaelson
Casa editrice: Un cuore per capello
Data di uscita: 14 Maggio 2019
Formato: ebook e cartaceo
Profilo instagram: @christinawords
Profilo facebook: Laby C. Mikaelson
A volte l'amore sta proprio dietro l'angolo e noi siamo troppo ciechi per vederlo. Questa è la storia di Dominic e Prudence, migliori amici fin dai tempi del liceo, che alla soglia dei ventisette anni si ritroveranno a dover fare i conti con i loro sentimenti, ostacolati da un evento in particolare: l'imminente matrimonio di Prudence. Dominic avrà una settimana a disposizione per confessarle il suo amore e impedirle di sposare un altro uomo, ma sarà sufficiente?
Dominic la lasciò fare, ma con la sua poca forza Prue non riuscì a sollevarlo
che di qualche centimetro, così lui optò per una soluzione migliore: le afferrò
la mano, fingendo di volerla usare come sostegno per alzarsi, e poi la attirò a
sé, facendola cadere a tradimento.
Per fortuna il corpo di Nick attutì lo schianto, anche se la ragazza lo schiaffeggiò sul petto per la paura.
«Voglio restare qui» la pregò Dominic sottovoce.
Prudence si perse dentro quegli occhi color giada. Era impossibile per lei ignorare la sua espressione da cucciolo bastonato, quando era troppo vicina a lui.
La ragazza non sapeva se ringraziarlo per essersi ubriacato e aver così dimenticato di esser furioso con lei oppure picchiarlo per aver colpito Michael.
«Ho chiesto scusa a tutti da parte tua, non ti devi preoccupare di loro. Quando sarai sobrio, se non mi sbraiterai contro, ti spiegherò tutto, ok?» lo rassicurò lei, parlando lentamente, mentre veniva colta da alcuni brividi di freddo causati dal vento.
Era maggio, ma la temperatura era piuttosto pungente, nonostante i riscaldamenti esterni dei Barnes.
Dominic le circondò la vita con il braccio e d'istinto la strinse di più a sé, inarcando la schiena all'indietro per farla sdraiare sopra di lui.
Prudence arrossì vistosamente, confusa da quel gesto e imbarazzata per la posizione.
Si erano abbracciati tantissime volte, eppure non si era mai ritrovata addosso a lui in quel modo. Non era affatto una cosa da amici e, se qualcuno li avesse visti dall'esterno, avrebbe tratto delle conclusioni azzardate.
Il corpo di Dominic sembrava granito, non se ne era mai accorta prima d'ora. Sapeva che andava in palestra, di tanto in tanto, per tenersi in forma, poiché non era un tipo ossessionato dai muscoli, ma non immaginava che fosse così possente.
In quattro mesi non si era potuta dimenticare come fosse fatto: era evidente che, invece, non l'avesse mai toccato così tanto come stava facendo adesso. E quel contatto ravvicinato, che non avrebbe dovuto turbarla neanche un po', le stava scatenando sensazioni inopportune.
Per fortuna il corpo di Nick attutì lo schianto, anche se la ragazza lo schiaffeggiò sul petto per la paura.
«Voglio restare qui» la pregò Dominic sottovoce.
Prudence si perse dentro quegli occhi color giada. Era impossibile per lei ignorare la sua espressione da cucciolo bastonato, quando era troppo vicina a lui.
La ragazza non sapeva se ringraziarlo per essersi ubriacato e aver così dimenticato di esser furioso con lei oppure picchiarlo per aver colpito Michael.
«Ho chiesto scusa a tutti da parte tua, non ti devi preoccupare di loro. Quando sarai sobrio, se non mi sbraiterai contro, ti spiegherò tutto, ok?» lo rassicurò lei, parlando lentamente, mentre veniva colta da alcuni brividi di freddo causati dal vento.
Era maggio, ma la temperatura era piuttosto pungente, nonostante i riscaldamenti esterni dei Barnes.
Dominic le circondò la vita con il braccio e d'istinto la strinse di più a sé, inarcando la schiena all'indietro per farla sdraiare sopra di lui.
Prudence arrossì vistosamente, confusa da quel gesto e imbarazzata per la posizione.
Si erano abbracciati tantissime volte, eppure non si era mai ritrovata addosso a lui in quel modo. Non era affatto una cosa da amici e, se qualcuno li avesse visti dall'esterno, avrebbe tratto delle conclusioni azzardate.
Il corpo di Dominic sembrava granito, non se ne era mai accorta prima d'ora. Sapeva che andava in palestra, di tanto in tanto, per tenersi in forma, poiché non era un tipo ossessionato dai muscoli, ma non immaginava che fosse così possente.
In quattro mesi non si era potuta dimenticare come fosse fatto: era evidente che, invece, non l'avesse mai toccato così tanto come stava facendo adesso. E quel contatto ravvicinato, che non avrebbe dovuto turbarla neanche un po', le stava scatenando sensazioni inopportune.
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