Titolo: Il giardino d'estate
Autore: Paullina Simons
Serie: Bronze Horseman #3
Prezzo cartaceo: 11,05 euro
Pubblicato il: 10 settembre 2008
Si erano incontrati alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale, a Leningrado. Si erano amati fra gli stenti, la desolazione e le bombe di un assedio terribile, con la speranza di poter vivere un giorno altrove, in pace. Ora, 20 anni più tardi, davanti a un incerto futuro, quell'amore è messo alla prova. Tatiana e Alexander si sono miracolosamente riuniti in America, la terra dove tutto è possibile, e contano di ricostruirsi una vita insieme. Ma si devono confrontare con le ferite, il dolore, le fatiche che si portano dietro. Nonostante abbiano un figlio meraviglioso, Anthony, si sentono estranei l'uno all'altra. Ex capitano dell'Armata Rossa, Alexander vive con disagio il clima di paura e di sospetto della Guerra Fredda e Tatiana non riesce a ritrovare con il suo Shura l'intimità di un tempo. E quando pensano di essersi definitivamente lasciati alle spalle gli incubi della guerra, ecco che i fantasmi del passato tornano a minacciarli: Anthony, in conflitto con i genitori, si arruola volontario in Vietnam e scompare. Il seguito del libro "Il cavaliere d'inverno" e di "Tatiana & Alexander" della stessa autrice.
E dopo fiumi di lacrime, episodi bellici e sentimentali,
Paullina Simons pone fine alla meravigliosa e travagliata storia di Tatiana e
Alexander, con il terzo e ultimo capitolo della saga: “Il giardino d’estate”.
Prima di cominciare, prendete dei fazzoletti qualora abbiate cuori delicati.
Inoltre, per trasparenza nei vostri confronti, vi informiamo che questa
recensione potrebbe contenere spoiler riguardo i capitoli precedenti, per questo sconsigliamo la lettura a coloro che non conoscano gli altri libri.
Dopo anni di separazione, Tatiana e Alexander tornano insieme in America. Il piccolo Antony è la prova vivente del loro immenso amore, ma tuttavia, si sentono due estranei, ancora tormentati dagli orrori della guerra. Il coraggioso ex capitano dell’Armata Rossa è sospettoso verso il clima della Guerra Fredda e la nostra protagonista tenta in tutti i modi di ritrovare un’intimità con il marito. Quando il figlio si arruola volontario in Vietnam e si perde nella giungla, Tatiana e Alexander capiscono che gli incubi del passato non sono ancora finiti...
Preferirei non dilungarmi oltre sulle capacità narrative e la cura con cui la Simons ha dato vita a questa trilogia. Non trovo ci sia nulla da aggiungere rispetto alle affermazioni riportate nelle due recensioni riguardanti i capitoli precedenti. Credo che ormai non sia un segreto che, lo stile, inconfondibile, che l’autrice ha deciso di adottare sia perfetto per tale storia.
I due meravigliosi protagonisti già ampiamente elogiati in precedenza, conservano le loro virtù e le esperienze vissute, applicandole alla vita coniugale, talvolta con sospetto e paura. Altre volte, anche peggiorando una situazione semplicissima. Entrambi colpiti dalla tragedia e dagli orrori visti in guerra, non riescono a lasciarsi il passato alle spalle, nonostante gli sforzi, i segni delle sofferenze e le umiliazioni subite siano ben visibili, non solo nei loro ricordi, ma anche sulla stessa pelle di Alexander.
Dopo anni di separazione, Tatiana e Alexander tornano insieme in America. Il piccolo Antony è la prova vivente del loro immenso amore, ma tuttavia, si sentono due estranei, ancora tormentati dagli orrori della guerra. Il coraggioso ex capitano dell’Armata Rossa è sospettoso verso il clima della Guerra Fredda e la nostra protagonista tenta in tutti i modi di ritrovare un’intimità con il marito. Quando il figlio si arruola volontario in Vietnam e si perde nella giungla, Tatiana e Alexander capiscono che gli incubi del passato non sono ancora finiti...
Preferirei non dilungarmi oltre sulle capacità narrative e la cura con cui la Simons ha dato vita a questa trilogia. Non trovo ci sia nulla da aggiungere rispetto alle affermazioni riportate nelle due recensioni riguardanti i capitoli precedenti. Credo che ormai non sia un segreto che, lo stile, inconfondibile, che l’autrice ha deciso di adottare sia perfetto per tale storia.
I due meravigliosi protagonisti già ampiamente elogiati in precedenza, conservano le loro virtù e le esperienze vissute, applicandole alla vita coniugale, talvolta con sospetto e paura. Altre volte, anche peggiorando una situazione semplicissima. Entrambi colpiti dalla tragedia e dagli orrori visti in guerra, non riescono a lasciarsi il passato alle spalle, nonostante gli sforzi, i segni delle sofferenze e le umiliazioni subite siano ben visibili, non solo nei loro ricordi, ma anche sulla stessa pelle di Alexander.
^”Phoinix significa “fenice”, un favoloso uccello sacro che moriva bruciato ogni cinquecento anni e rinasceva dalle proprie ceneri” spiegò Tatiana. “Fenice rinata”.^
E così è giunto il momento di lasciar andare Shura e Tatia. Non so cosa dire se non: “Grazie”! Loro mi hanno insegnato davvero tanto. Ho compreso che la vita è un dono inalienabile, che bisogna essere grati per ciò che si ha ed esserne felici perché c’è gente che ha dato la propria per offrirci tutto questo. Basta talmente poco per essere felici e noi non ce ne rendiamo neanche conto, mentre là fuori, da qualche parte c’è chi non ha niente e gioisce per ogni minima cosa che gli venga concessa, perché vive di cose semplici. Sicuramente, non è una storia adatta a tutti, ma è un racconto dal quale possiamo trarre insegnamenti preziosi. Assolutamente da leggere.
Valentina Efro
Editing del testo a cura di Federica Verdecchia
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