Titolo: Un matrimonio vittoriano
Autore: Estelle Hunt
Genere: romance storico
Autoconclusivo
Serie: Amori vittoriani Vol. 1
Data di uscita: 25 novembre 2019
Pagine: 350
Prezzo: € 2,99
Disponibile su Amazon e in abbonamento con KU
Londra, 1866
Rupert Ashdown è stato allevato per diventare il futuro conte di Warleigh, ma alla morte del padre erediterà una disastrosa situazione finanziaria. A quel punto un matrimonio di convenienza appare come l’unica soluzione per salvare la sua famiglia dalla bancarotta. Il dover sposare una figlia della borghesia, però, benché di singolare avvenenza e straordinaria ricchezza, gli appare come la più terribile delle sorti.
Dal canto suo, Philippa Hardy è stata educata affinché un giorno potesse convolare a nozze con un aristocratico, esaudendo così il desiderio dell’ambiziosa e spregiudicata madre. Conosce le regole della Società, sa quali sono i suoi doveri e accetta, seppur timorosa, il volere della propria famiglia. Quando tuttavia le viene presentato Rupert, il futuro marito, si convince che la felicità è a portata di mano: lui è giovane, affascinante e il suo sguardo l’accende di passione.
Per Rupert quella ragazzina borghese, che disprezza a causa delle origini, è soltanto il mezzo per avere un erede e risollevare le finanze di famiglia, ma non intende concederle nulla più che una gravidanza e un trattamento formale e cortese. Philippa, invece, lo ama già dal primo incontro, ha deciso che riuscirà a scalfire il cuore di ghiaccio del conte e non le importa del prezzo che dovrà pagare per riuscirvi.
Ciao a tutti! Oggi vi parlo dell'ultimo libro di Estelle Hunt, una bravissima autrice italiana, che mi ha permesso di leggere in anteprima questa sua ultima opera.
Amate l'angst? Vi piace incontrare personaggi che adottano comportamenti che vi fanno venire voglia di entrare nel romanzo per dirgliene quattro? Allora questa storia fa assolutamente per voi.
Siamo a Londra, nel 1866. Rupert Ashdown, conte di Warleigh, è costretto a sposare la sedicenne Philippa Hardy, una ragazza borghese ma molto ricca, per salvarsi dalla bancarotta. Un matrimonio di convenienza, quindi, ma, mentre per la ragazza sarà un colpo di fulmine...
"Malgrado i modi distanti, lei amava suo marito, viveva per un suo sorriso del quale non era mai stata destinataria"
...per il nostro aristocratico si tratterà di una grande seccatura. Inizialmente proverà un forte rancore nei confronti della sua fidanzata. Poi, conoscendola, imparerà ad apprezzarla ma ciò non gli impedirà di continuare a comportarsi in modo spregevole, facendola soffrire molto.
"Philippa lo incantava ogni giorno di più, ma non era certo se considerarlo un vantaggio o una debolezza"
Sarò sincera! Ho davvero mal tollerato Rupert!! Ohhh quanto l'ho insultato durante la lettura!! Il mio astio, verso di lui, si mitigava soltanto collocandolo nel periodo storico che ci viene raccontato. All'epoca gli uomini potevano permettersi di fare qualsiasi cosa; avere più amanti era normale perché, poverini, avevano bisogno di sfogare le loro pulsioni; mentre le donne dovevano sopportare, pazientemente. Erano proprietà del marito, o del padre, e non potevano opporsi a nessuna delle loro decisioni.
Anzi, vi dirò di più: inizialmente comprendevo l'ostilità del conte nei confronti di Philippa, mi dispiaceva che fosse stato costretto a sposare un'estranea, per risolvere una situazione non causata da lui. Che non potesse liberamente portare all'altare qualcuno per cui provasse dei forti sentimenti. Ma, andando avanti nella lettura, la mia empatia è definitivamente scomparsa.
I suoi comportamenti, quando ormai si era reso conto di quanto valesse sua moglie, non sono, a mio avviso, tollerabili o scusabili. Non si può addurre come motivazione per essi il suo essere orgoglioso e arrogante.
"Che fosse orgoglioso lo sapeva da sé, tuttavia non lo aveva mai percepito come un difetto, piuttosto era una caratteristica imprescindibile per un uomo della sua levatura. Un aristocratico senza un po' di arroganza non si poteva definire tale e lui era nobile fino al midollo, perciò non poteva fare a meno di apparire superbo e borioso."
Al contrario ho apprezzato moltissimo Philippa!! Nonostante fosse poco più di una bambina, ha dimostrato di possedere carattere. È stata cresciuta ed educata per diventare la perfetta moglie di un nobile, per apparire sempre impeccabile nel comportamento quanto nell'aspetto. Eppure ha saputo tenere testa più volte a suo marito, soprattutto quando quest'ultimo poneva in essere i comportamenti di cui mi lamentavo precedentemente. Le vicissitudini che ha dovuto vivere l'hanno portata quasi a spezzarsi, ma ha avuto la forza di rialzarsi da sola e di decidere come fronteggiare i soliti atteggiamenti egoisti e privi di sensibilità di Rupert.
Come sempre lo stile dell'autrice mi ha rapita. Devo ammettere che gli storici non rientrano nelle mie letture, ma mi sono approcciata volentieri a questo romanzo in quanto, per me, Estelle Hunt è sinonimo di garanzia! Ed infatti è riuscita a risucchiarmi all'interno della storia. Merito della sua scrittura di alto livello, ricca di metafore e similitudini, ma anche dell'ottima caratterizzazione e analisi dei personaggi. Non riuscivo a staccarmi da quelle pagine perché da un lato volevo vedere fino a che punto si sarebbe spinto Rupert, dall'altro, invece, volevo capire quando si sarebbe reso conto degli errori che stava commettendo.
La narrazione è in terza persona e ci consente di capire perfettamente il perché di ogni azione dei nostri protagonisti.
L'ambientazione storica mi sembra davvero ben curata e attendibile.
In conclusione, consiglio questo romanzo a chi cerca un libro molto ben scritto e, ovviamente, alle amanti dell'angst perché qui troveranno ciò che stanno cercando.
Federica Verdecchia
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