sabato 3 marzo 2018

Intervista all'autrice Alessia Cucè


Nel nostro salottino virtuale, 
oggi diamo il via alla nuova rubrica 
"Un caffè con autore" e 
lo facciamo insieme alla scrittrice  
Alessia Cucè












Abbiamo incontrato la dolcissima Alessia Cucè, autrice dei romanzi:

  • "Cercami tra i ciliegi in fiore"
  • "Colpo di fulmine (senza sfumature)"
  • "Un amante nel mio letto"
  • "Il profumo della pioggia"
  • "Narcos #1-2"
  • "101"
Leggete di seguito la simpatica intervista che ci ha concesso!

Ciao Alessia, benvenuta tra noi! Come stai?
Innanzitutto ti ringraziamo per averci concesso questo caffè, vogliamo porti qualche domanda da lettrici curiose!
Dunque, chi è Alessia? Cosa fa nella vita di tutti i giorni, lontana dai libri?

Ciao ragazze, è un immenso piacere trovarmi qui con voi. Beh, posso dirvi che nella vita di tutti i giorni sono una mamma e a tratti una supplente di scuola materna ed elementare. Porto avanti la famiglia come quasi tutte le donne sulla faccia della terra, amo tutto ciò che c'è di creativo e che stimola la mente. Per me la ricetta per vivere felici sono le risate, infatti sono un'ottimista sfegatata!

Circondata dai bambini, quindi! Sei riuscita a trasmettere ai tuoi figli una piccola passione per la lettura?

Le mie figlie hanno una quasi diciotto anni e l'altra quasi quindici, quindi sono abbastanza grandi. La maggiore ha la passione, ma non è una lettrice accanita. La piccola devo ringraziarla se legge i libri di scuola! Ahahah!
Spero si appassioni pure lei, ma non mi sembra proprio la tipa da divano e libro.

Ah bene! Avranno preso dal padre, allora!

Hai perfettamente colto. Il padre è un sergente contabile dell'esercito, quindi la mente calcolatrice l'hanno presa da lui e per fortuna!

Ci piace molto pensare che un genitore sia il primo adulto ad avvicinare i bambini alla lettura, da mamma sei stata una lettrice interprete di storie per i tuoi figli?

Sì, di favole gliene ho raccontata a bizzeffe e ne ho anche inventate tantissime. Entrambe le mie figlie sono anche abbastanza capaci di viaggiare con la fantasia abbastanza bene. Temi e storie per la scuola da creare vengono visti di buon occhio, ma sono due matematiche nate, a differenza mia, e questo credo le limiti molto nel coltivare la passione.

La tua famiglia condiziona i tuoi scritti? Mi spiego meglio, prendi spunto da piccole cose che hanno fatto parte della tua vita di coppia, o della vita delle tue figlie?

Come credo per tutte le scrittrici, le proprie esperienze influenzano sia in negativo che in positivo le trame dei libri. Ci sono molti aspetti della mia vita come madre e moglie che hanno fatto sì che riuscissi a scrivere le emozioni provate in determinati momenti dei miei testi.

Bene, torniamo a noi. Scrittura e lettura sono un binomio quasi inscindibile, quali sono stati i libri che hanno lasciato tracce di loro in te?

Prima leggevo tantissimo, ma da quando ho iniziato a scrivere purtroppo il tempo si è molto ridotto. Devo dire che non ho un'autrice in particolare che mi è rimasta nel cuore, ma sono stata condizionata da tante, come Sylvia Day, anche se non ho amato tutti i suoi libri.

E invece, il personaggio a cui sei più legata?

Sono due in realtà, i protagonisti de "Il profumo della pioggia". Loro rispecchiano esattamente il mio ottimismo e la mia parte oscura.

Parlaci di questo romanzo, come ti è venuta l'idea? Lo hai scritto in un determinato momento della tua vita?

"Il profumo della pioggia" è stato il romanzo che ha determinato l'uscita definitiva da un periodo disastroso per la mia famiglia. Il tema centrale è il cancro e ogni aspetto e cambiamento che esso determina in una famiglia. Un periodo che mi ha stravolto e terrorizzato e che ho avuto bisogno di enfatizzare. Scrivendo questo romanzo ho detto addio a tante paure e ho ripreso a vivere con più serenità, anche se molto le ho ancora dentro, ma le vivo diversamente.

Meraviglioso, quindi rappresenterà sempre un tassello importante della tua vita. E' anche stato il tuo primo romanzo o ce ne sono stati altri?

Non è stato il mio primo romanzo. Il primo libro che ho scritto è stato un fantasy e nonostante ci abbia scritto una trilogia, credo che sarà un genere che non scriverò più perché non mi reputo all'altezza per farlo, tanto che ne ho ritirato la vendita. Diciamo che ogni romanzo ha rappresentato un punto di svolta. Il fantasy è stato un trampolino di lancio per poi passare al paranormal e infine buttarmi sull'erotico, sull'umoristico, sul contemporaneo, thriller e, per ultimo, il criminale.

Wow! Quindi abbracci tantissimi generi! A quale in particolare sei affettivamente più legata?

Il genere che mi rispecchia di più è l'umoristico perché per me una risata è vitale. Mi libera l'anima dai tormenti e sapere di poter regalare questa stessa sensazione ad altri è fondamentale.

Quindi in un certo senso per te la scrittura è un mezzo per catalizzare e far emergere le tue emozioni, azzardo affermando che è "terapeutico"?

Assolutamente sì. La scrittura è esattamente la liberazione di tutte le emozioni che mi assillano, sia positive che negative. Se smetto di scrivere entro seriamente in depressione e mi è realmente successo dopo alcuni fallimenti editoriali.

Qual'è stato il libro che ti ha dato maggiori soddisfazioni tra il pubblico?

Attualmente l'ultimo.

Nella più totale sincerità, ho scovato il tuo romanzo, "Narcos", seguendo un po' la scelta prima di tutto estetica - la cover mi ha immediatamente stregata - e mi sono lasciata catturare dalla sinossi. Sono, poi, andata a vedere i tuoi precedenti romanzi e sono curiosissima di leggere "Il profumo della pioggia" e "Un amante nel mio letto".

Ahahah. Le cover servono a questo! Riuscire a crearle per i romanzi è un'impresa e devo dire che solo grazie alla mia grafica che con tanta pazienza realizza le mie idee. Per "Il profumo della pioggia" ti consiglio di preparare i fazzoletti. "Un amante nel mio letto" è un testo che stravolge i soliti cliché di uomini belli e prestanti che a volte nascondono parecchie delusioni, rispetto ai "più comuni" con pancia annessa che magari, invece, potrebbero nascondere delle sorprese. E quando leggerete capirete a cosa mi riferisco! Ahahah.

Ora però ci hai incuriosite! Oltre al self, hai pubblicato anche con case editrici?

Sì, ho pubblicato "Colpo di fulmine" con la Delos Digital per la collana senza sfumature.

Ti piacerebbe nuovamente che un tuo romanzo venisse pubblicato da una CE? E avendo pubblicato in entrambi i modi, quale strada hai trovato più appagante? Preferisci rimanere con il self o la CE ti ha regalato una bella esperienza?

Il mio sogno è finire sugli scaffali delle librerie, seppur i contratti editoriali non siano sempre a favore dell'autore. Se la CE è importante firmerei subito, altrimenti preferisco rimanere nel self che mi da una marea di soddisfazioni. La Delos è una CE digitale. Ho affidato loro il mio romanzo più come percorso di crescita (che proseguirà sempre). Quando qualcuno approva ciò che scrivi è una botta di autostima, ma credo rimarrà la mia unica esperienza con una CE simile. Il mondo self a me sta più che bene, ma non posso mentire sul fatto che se una Newton, Dea, Mondadori o CE dello stesso calibro mi contattassero, accetterei.

Un'altra domandina: la delusione più grande avuta durante la tua carriera da scrittrice.

La prima pubblicazione, non tanto per il libro quanto per le troppe aspettative. Ho pubblicato convinta di finire al cinema e sbancare i botteghini (il mio ottimismo a volte esagera! Ahahah) e mi sono ritrovata in un mare di squali in cui io ero il pesce più piccolo. Pensate che il mio primo libro ha venduto solo dieci copie in un anno. Sfido chiunque a non rimanere delusi. Le prime critiche, le prime recensioni negative, le prime delusioni, insomma, una catastrofe!

Beh certo, sei un'ottimista nata! Però è capitato a molti, perciò perché non a te! Quale evento, persona o desiderio personale, ti ha portato a pubblicare il tuo primo romanzo? E quando?

Chiariamo che non mi sono improvvisata scrittrice dall'oggi al domani e non mi ci considero neppure adesso che ho undici libri all'attivo. Nasco proprio con questa passione, infatti da ragazza ho vinto un premio di poesia e comunque, sin da bambina, inventavo fumetti della scia del cartone che veniva trasmesso in tivù. Alle superiori mi ero buttata per la scrittura di un testo, ma ho abbandonato. Poi qualcosa in me è scattato e nel 2014, dopo un sogno ricorrente, ho deciso di provare. E' stato un disastro, ma mi è servito per arrivare a quella che sono oggi.

Ho una domanda più leggera, ma è da giorni che ci penso. Se potessi far intervenire un personaggio di una serie tivù in "Narcos", chi sceglieresti?

Ti anticipo che non sono un'appassionata di telefilm, ma ho dovuto guardare alcune puntate sulla serie Narcos per addentrarmi nel mondo del narcotraffico. Forse, giusto per smorzare un po' i toni, proporrei "The big bang theory". Sarei curiosa di vedere Sheldon alle prese con King - che secondo me gli sparerebbe un colpo in testa all'istante -. Me lo sto immaginando mentre King e Alma sono chiusi in camera a fare l'amore e lui che bussa alla porta!

Ahahahah! TOC TOC, Alma e King! TOC TOC, Alma e King! TOC TOC, Alma e King!

Ahahahahah! Sì, credo che in uno scontro faccia a faccia, Sheldon sarebbe in grado di ammutolire seduta stante King! Ahahahah. Mi è venuta in mente un'altra scena: altro che alleanza sulla parola, Sheldon avrebbe redatto un contratto con migliaia di clausole! Ahahahah!

Eh niente, amiamo Sheldon!
Veniamo a "Narcos". Leggendolo davvero mi sono sentita trascinare nel mondo - quello che ovviamente posso solo immaginare - de "El Chapo". Proprio nei mesi scorsi ho visto un documentario sulla sua vita. Già poco fa hai detto di aver visto puntate di Narcos, a quali altri fonti hai attinto?

El Chapo è stata una rivelazione. Pensa che io ho terminato quasi tutta la prima parte del libro senza conoscere chi fosse quando l'ho scoperto ho visto che c'erano tanti punti in comune. E' lì che ho deciso di guardare alcune puntate della serie per capire se per caso avessi scritto delle stupidaggini. Hanno influenzato molto anche i documentari e i film sul genere, perché non essendo narcotrafficante avevo bisogno di capire le dinamiche di ogni aspetto.

E dopo averli visti, hai scoperto di aver scritto qualcosa che si allontanava dalla sua figura o sei riuscita nell'insieme a mantenerti vicina?

Ho trovato fin troppe similitudini dopo aver visto le puntate su El Chapo che alcune le ho modificate. Purtroppo i film sul genere sono molto simili uno con l'altro.
Se vi racconto come ho trovato il paese in cui lui sarebbe stato El Rey non mi credereste. Avete presente Garza blanca? Ecco, io avevo visto su internet una foto di questo resort perché una delle prime scene che ho scritto è stata proprio quella su Garza blanca. Da lì ho fatto una ricerca su un posto molto vicino a quella playa e sono arrivata a Guadalajara, posto importante anche per El Chapo.

Temo sia una domanda troppo personale, ma azzardo. Questa grande fede che Alma ha, rispecchia anche la tua?

Sì, mi rispecchia molto. Ma la fede per le donne di quei paesi e di quel settore è fondamentale. E' questo che mi ha portato a scriverla, non tanto per il mio modo di pensare. Hanno sempre crocifissi al collo e capezzali in oro, ma non credo sia per lo stesso motivo di Alma che la vive come una liberazione dai peccati, bensì perché, a mio parere, si sentono alla stessa altezza dell'essere superiore e quasi lo sfoggiano con orgoglio e superiorità, come a dire "Io ho la protezione di Dio e sono invincibile". Un modo per incutere timore.
Alma vive la fede come un modo totalmente diverso. E' l'unico modo che ha per provare a espiare i propri peccati appunto perché lei non vuole far parte di questo mondo.

C'è un messaggio che vuoi lasciare ai tuoi lettori?

"Non smettere mai di sognare".
Questo è quello che mi sento di dire a tutti, in generale, anche a chi non mi legge, o a chi mi critica senza pietà!

Alessia, che dire. Sei davvero una bellissima persona. Grazie per averci concesso questa piacevole chiacchierata e spero di ritrovarci presto per parlare della tua nuova uscita"

Per me è stato un piacere, ragazze!

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